Se iscritta RFI è veicolo atipico?

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impe01
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Se iscritta RFI è veicolo atipico?

Messaggioda impe01 » mar 06 ott , 2009 17:25

Ragazzi, mi è sorto un dubbio: una volta iscritta al Registro Fiat la nostra barchetta diventa veicolo atipico per cui necessita di revisione annuale (e non biennale)??
Ditemi di no.... :°

Astrid
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Re: Se iscritta RFI è veicolo atipico?

Messaggioda Astrid » mar 06 ott , 2009 18:00

no, no .. tranquillo! solo i veicoli che hanno più di 20 anni (o 30) sono sottoposti a revisione ANNUALE.

Se vuoi toglierti ogni dubbio, puoi registrarti qui e verificare il tutto:
https://www.ilportaledellautomobilista. ... last=false

:oky:

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Re: Se iscritta RFI è veicolo atipico?

Messaggioda Byte » mar 06 ott , 2009 18:48

...solo dall'alto del SUV ci considerano "atipici" :toimonster:
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Re: Se iscritta RFI è veicolo atipico?

Messaggioda 4wd » mar 06 ott , 2009 21:09

...solo dall'alto del SUV ci considerano "atipici" :toimonster:
Ben detto, non ti preoccupare perchè con l'introduzione del nuovo codice della strada i veicoli storici e per storici si intende quelli iscritti ASI e annotati sulla carta di circolazione ( non sono storici solo perchè hanno 20 anni) verranno sottoposti alla revisione biennale e non più annuale come fino ad ora, il problema però è che la revisione per questi veicoli non si farà più nelle officine autorizzate ma nei centri MCTC dei capoluoghi di provincia.
Leggete l'articolo postato tempo fa.
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Re: Se iscritta RFI è veicolo atipico?

Messaggioda impe01 » mer 07 ott , 2009 13:06

no, no .. tranquillo! solo i veicoli che hanno più di 20 anni (o 30) sono sottoposti a revisione ANNUALE.

Se vuoi toglierti ogni dubbio, puoi registrarti qui e verificare il tutto:
https://www.ilportaledellautomobilista. ... last=false

:oky:
Meno male! comincio a perdermi con tutti questi obblighi e iscrizioni!
Certo che se obbligano i possessori di auto d'epoca a fare la revisione presso la motorizzazione civile crolla il mercato dei veicoli storici!

L'asi e la motorizzazione avranno vergognosamente patteggiato per i propri vantaggi e a svantaggio degli appassionati: la MTC accredita l'asi quale unico erogatore di attestati di storicità, l'asi ricambia obbligando gli utenti a rivolgersi alla MTC!

A pensare che si risolverebbe tutto con una semplice lista ufficiale permanente e aggiornabile che toglierebbe per sempre l'asi di mezzo!
Ma troppi soldi girano e fanno gola!

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Re: Se iscritta RFI è veicolo atipico?

Messaggioda 4wd » mer 07 ott , 2009 13:12

Il problema che alle contrattazioni non c'era solo l'Asi ma anche i registri storici (fiat, lancia, alfa romeo e fmi per le moto) .

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Re: Se iscritta RFI è veicolo atipico?

Messaggioda thejack » mer 07 ott , 2009 13:43

Ragazzi,

non e' esattamente cosi'. L'ASI, come ente, non ha autorita' alcuna e non e' organo preposto (e non lo e' tantomeno il Ministero) a regolare la disciplina in fatto di parco auto storiche, in quanto il Ministero stesso e' tenuto ad attuare specifiche leggi. Le circolari Ministeriali, in genere, creano confusione ma non sono leggi. L'Asi NON e' assolutamente l'unico ente riconosciuto dalla DTT (non piu' MCTC).
Ad oggi, gli unici enti in grado di certificare una vettura come "d'epoca" o di "interesse storico e collezionistico" sono 5, e tutti con gli stessi poteri (pochi, invero), e di seguito cosi' denominati: ASI (Automotoclub Storico Italiano); Registro Fiat Italiano, Storico Lancia, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI.

La specifica denominazione di "veicoli atipici" e' aderente ai soli veicoli con le caratteristiche di cui all'art 80 CdS comma 4. Tra essi, sfortunatamente, compaiono i veicoli storici nonche' quelli di interesse collezionistico che siano iscritti ad uno dei succitati registri.

Per quanto riguarda il capitolo revisioni, premesso che la norma appare vessatoria e, comunque, poco chiara ed esposta alle piu' svariate interpretazioni, si puo' affermare che, per i soli veicoli che siano stati radiati d'ufficio e per i quali se ne chiede la reimmatricolazione, visti i limiti imposti dalla direttiva quadro 2002/24/CE, e' richiesto l'aggiornamento della carta di circolazione recante la classificazione del veicolo come "d'epoca" o di "interesse storico e collezionistico". Per i soli veicoli recanti sulla carta di circolazione questa specifica dicitura e' fatto obbligo di revisione annuale solo se il veicolo circolera' su strade pubbliche. Vedi circolare DTT N. 4437/M360 punto 10 del 26 Novembre 2003.

Appare chiaro, pertanto, che chi non recasse tale dicitura sulla carta di circolazione ma avesse iscritto la propria vettura ad uno dei registri, NON ha l'obbligo di revisione annuale.

Non vi e' menzione riguardo l'organo preposto ad accertare tali requisiti. Pertanto, si continueranno ad usare i centri revisione tranne nei casi di reimmatricolazione che richiedono l'accertamento delle caratteristiche di costruzione presso i centri della DTT.

Ciao
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Re: Se iscritta RFI è veicolo atipico?

Messaggioda impe01 » mer 07 ott , 2009 13:49

Il problema che alle contrattazioni non c'era solo l'Asi ma anche i registri storici (fiat, lancia, alfa romeo e fmi per le moto) .
Stesso tornaconto (nel loro piccolo)!
Anche se mi sembra che i registri storici (per esempio il Riar) siano comunque federati all' Automobilismo Storico Italiano (ASI).
Quindi... è sempre l'ASI che tiene il banco!

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Re: Se iscritta RFI è veicolo atipico?

Messaggioda thejack » mer 07 ott , 2009 14:02

Rimando alla nota del Senato della Repubblica per chiarire il concetto:



Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07630
Atto n. 4-07630

Pubblicato il 4 novembre 2004
Seduta n. 691

PERUZZOTTI, BRIGNONE, FRANCO PAOLO, PIROVANO, CORRADO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:

l'ASI (Automoto Club Storico Italiano) continuerebbe a disattendere le indicazioni della nota ministeriale n. 2001/81335 del 1° giugno 2000, emanata dall'Agenzia delle entrate, al fine di "determinare" la corretta applicazione dell'art. 63 della legge 342/2000, creando disagio e danno per i contribuenti, nonché una grave perdita di gettito per l'erario, a causa del contenzioso divenuto ormai ingestibile;

come ribadito più volte in diverse interrogazioni presentate dagli scriventi, l'ASI, dichiarandosi ente certificatore, ha preteso fino ad oggi l'iscrizione nei propri registri storici dei veicoli interessati al rilascio del relativo "attestato di storicità", violando così i principi costituzionali sulla libertà di associazione;

con nuova propria determinazione (circolare n.11/2004) l'ASI dichiarerebbe di voler rilasciare gli "attestati di storicità e/o certificato sostitutivo delle caratteristiche tecniche" anche ai non tesserati, previo pagamento di 150 euro "per i costi vivi sostenuti";

visto che:

l'art. 63 della sopra citata legge 342/2000 non prevede alcun accertamento tecnico sui singoli veicoli, al fine di determinarne il requisito di “storicità”, bensì una semplice identificazione – per modelli e per tipo – in base al valore storico, etico, sociale ed estetico, indipendentemente dal loro stato di conservazione previsto invece dalle norme precedenti (legge 53/82), legate all'introduzione della tassa di possesso, allo scopo di censire il maggior numero di veicoli da salvare dalla rottamazione;

anche l'art. 60 del nuovo codice della strada fa riferimento alla semplice identificazione dei veicoli “d'interesse storico e collezionistico”, prevedendo l'obbligo d'iscrizione nei registri storici ASI, FIAT, Alfa Romeo, Lancia, FMI;

considerato che:

l'ASI è un ente privato e come tale ha sino ad ora rilasciato attestati di storicità (peraltro non richiesti dalle leggi citate sui singoli veicoli ma per modelli) "solo ed esclusivamente ai propri associati”;

nel momento in cui pretende di poter rilasciare tali attestati ad altri soggetti non associati svolge una funzione di interesse pubblico,

gli interroganti chiedono di sapere:

se l'ASI abbia ricevuto una specifica autorizzazione per svolgere la predetta "funzione d'interesse pubblico", in quanto un ente privato non può pretendere di rilasciare i menzionati attestati, fissando arbitrariamente tariffe che non siano omologate o comunque congruamente verificate dall'ente pubblico preposto a ciò. Difatti anche le norme comunitarie concorrenti prevedono che un ente certificatore debba essere a sua volta certificato;

se, alla luce di quanto espresso in premessa, il Ministro in indirizzo non intenda adoperarsi per far rispettare la legge, semplificando le procedure per il rispetto dei diritti dei contribuenti, palesemente violati, come precedentemente precisato.
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Re: Se iscritta RFI è veicolo atipico?

Messaggioda impe01 » mer 07 ott , 2009 20:09

Rimando alla nota del Senato della Repubblica per chiarire il concetto:



Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07630
Atto n. 4-07630

Pubblicato il 4 novembre 2004
Seduta n. 691

PERUZZOTTI, BRIGNONE, FRANCO PAOLO, PIROVANO, CORRADO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:

l'ASI (Automoto Club Storico Italiano) continuerebbe a disattendere le indicazioni della nota ministeriale n. 2001/81335 del 1° giugno 2000, emanata dall'Agenzia delle entrate, al fine di "determinare" la corretta applicazione dell'art. 63 della legge 342/2000, creando disagio e danno per i contribuenti, nonché una grave perdita di gettito per l'erario, a causa del contenzioso divenuto ormai ingestibile;

come ribadito più volte in diverse interrogazioni presentate dagli scriventi, l'ASI, dichiarandosi ente certificatore, ha preteso fino ad oggi l'iscrizione nei propri registri storici dei veicoli interessati al rilascio del relativo "attestato di storicità", violando così i principi costituzionali sulla libertà di associazione;

con nuova propria determinazione (circolare n.11/2004) l'ASI dichiarerebbe di voler rilasciare gli "attestati di storicità e/o certificato sostitutivo delle caratteristiche tecniche" anche ai non tesserati, previo pagamento di 150 euro "per i costi vivi sostenuti";

visto che:

l'art. 63 della sopra citata legge 342/2000 non prevede alcun accertamento tecnico sui singoli veicoli, al fine di determinarne il requisito di “storicità”, bensì una semplice identificazione – per modelli e per tipo – in base al valore storico, etico, sociale ed estetico, indipendentemente dal loro stato di conservazione previsto invece dalle norme precedenti (legge 53/82), legate all'introduzione della tassa di possesso, allo scopo di censire il maggior numero di veicoli da salvare dalla rottamazione;

anche l'art. 60 del nuovo codice della strada fa riferimento alla semplice identificazione dei veicoli “d'interesse storico e collezionistico”, prevedendo l'obbligo d'iscrizione nei registri storici ASI, FIAT, Alfa Romeo, Lancia, FMI;

considerato che:

l'ASI è un ente privato e come tale ha sino ad ora rilasciato attestati di storicità (peraltro non richiesti dalle leggi citate sui singoli veicoli ma per modelli) "solo ed esclusivamente ai propri associati”;

nel momento in cui pretende di poter rilasciare tali attestati ad altri soggetti non associati svolge una funzione di interesse pubblico,

gli interroganti chiedono di sapere:

se l'ASI abbia ricevuto una specifica autorizzazione per svolgere la predetta "funzione d'interesse pubblico", in quanto un ente privato non può pretendere di rilasciare i menzionati attestati, fissando arbitrariamente tariffe che non siano omologate o comunque congruamente verificate dall'ente pubblico preposto a ciò. Difatti anche le norme comunitarie concorrenti prevedono che un ente certificatore debba essere a sua volta certificato;

se, alla luce di quanto espresso in premessa, il Ministro in indirizzo non intenda adoperarsi per far rispettare la legge, semplificando le procedure per il rispetto dei diritti dei contribuenti, palesemente violati, come precedentemente precisato.
Da questo si evince che l'asi esercita impropriamente una funzione pubblica di rilascio di attestazione di storicità non ottemperando a diversi obblighi previsti dalle leggi 342 e 53.

Quindi se l'asi:

- non ha ricevuto certificazione per essere certificatore pubblico
- se la certificazione di storicità prescinde dal singolo veicolo ma deve essere riferita al modello o tipo
- se dovrebbe già esistere (ed esiste) una lista di auto definibili storiche in base all'identificazione del modello come da iscrivibilità presso registri appositi
- se non ha ufficialmente alcuna funzione predominante nell'ambito dei registri ufficiali di marca

mi chiedo:

-perchè alcuni registri ufficiali sono federati asi subordinandosi di fatto gerarchicamente a questo ente?
-perchè l'asi ha tanto potere da vincolare le politiche di revisione dei veicoli storici da indirizzarli presso la MTC riservandogli un trattamento diverso rispetto agli altri veicoli
- perchè addirittura un veicolo viene considerato "atipico" e sottoponibile al trattamento giuridico del caso, solo se viene iscritto all'asi?
- perchè non esiste pariteticità tra i vari registri?
- perchè, se esiste l'obbligatorietà di stilare una lista per modello, è necessaria comunque l'iscrizione del proprio veicolo presso un qualsiasi registro? (in pratica la mia giulietta è storica solo se iscritta ad un registro e non perchè appartiene ad un modello di interesse storico)?

Oppure ho capito male?

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Re: Se iscritta RFI è veicolo atipico?

Messaggioda Già69 » mer 07 ott , 2009 21:17

Accidenti quante domande :drinkers:

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Re: Se iscritta RFI è veicolo atipico?

Messaggioda 4wd » mer 07 ott , 2009 21:44

Con l'introduzione del nuovo codice della strada, anche l'ACI dovrebbe rilasciare gli attestati di storicità come l'ASI, ho usato il condizionale perchè fino all'applicazione vera in Italia...tutto può succedere.

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Re: Se iscritta RFI è veicolo atipico?

Messaggioda pumetto » ven 09 ott , 2009 0:12

ma è come sempre una cosa all'italiana, di cosa ci dobbiamo stupire?
Magari succede pure che non potendo certificare nulla tutte le auto storiche o di interesse storico dovranno essere nuovamente inscritte ad un Ente preposto dallo Stato così da ripagare una altra volta :rock:
"E' meglio essere ottimisti e avere torto che essere pessimisti e avere ragione" A. Einstein.
"Fate battere i vostri cuori all'unisono con le mie parole" M. K. Gandhi.
"C'è chi unisce l'utile al dilettevole... io preferisco unire il dilettevole al dilettevole" Pumetto
ed un altro sogno si avvera....


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